MANTRAILING

Il cane da Mantrailing, quello che viene comunemente – e scorrettamente – indicato dai media come "cane molecolare", viene utilizzato per individuare e seguire il percorso effettuato da un determinato soggetto; si usa, quindi, quando una persona è scomparsa e si presume sia ancora viva.
Esso si differenzia dal cosiddetto cane da ricerca perché è addestrato per seguire la specifica traccia olfattiva di una singola persona, mentre un cane da ricerca segue tracce olfattive umane in genere.
La disciplina del Mantrailing, oggi applicata al settore della Protezione Civile per la ricerca di persone scomparse e a quello delle indagini forensi, non è nuova, si pensi alla ricerca degli evasi condotta dalla polizia statunitense.
Il cane da Mantrailing, quando non ci consente di arrivare allo scomparso, è in grado comunque di indicare il mezzo e la direzione che la persona ha preso per allontanarsi (si pensi al caso in cui il cane fiuti la pista fino a fermarsi al binario di una stazione ferroviaria).

Nella maggior parte dei casi, al cane da Mantrailing viene presentato un input olfattivo, che può essere costituito da un oggetto o un indumento impregnato dell’odore della persona da localizzare, ma anche dalla traccia che quest’ultima ha lasciato all’interno di un luogo chiuso (l’abitacolo di un’auto, ad esempio) o in un punto in cui è sicuramente transitata. Ovviamente, più l’intervento dell’unità cinofila è tempestivo, più sarà possibile ottenere risultati; dopo le 48 ore, infatti, cercare lo scomparso è ancora possibile, ma la probabilità di successo si riduce del 60-70%. Inoltre, le condizioni ambientali (clima e temperatura, vento ma soprattutto forti piogge) influenzano la qualità e la resistenza della traccia.
Per il Mantrailing possono essere impiegati cani di diverso tipo con eccellenti risultati ( tenendo ovviamente conto che determinate razze sono maggiormente predisposte rispetto ad altre ), tuttavia il cane più utilizzato per questo genere di ricerca è il Bloodhound, conosciuto anche col nome di cane di Sant’Uberto; questo perché i Bloodhound possiedono ben 4 miliardi di recettori olfattivi, dote che rende il loro fiuto eccezionale ed anche più accurato per gli odori meno “freschi” rispetto a quello degli altri cani.
I cani da Mantrailing non seguono la traccia di calpestamento o un qualsiasi odore umano, bensì le cellule epiteliali perse dalla persona che stiamo cercando, la scia che il decadimento cellulare di quella specifica persona in movimento ha lasciato nell’ambiente (ognuno di noi dissemina svariate migliaia di cellule epiteliali al minuto, accompagnate da altri residui – della sudorazione, della respirazione e di sostanze chimiche, ad esempio cosmetici o detergenti – creando una traccia, un’impronta olfattiva, assolutamente unica, al pari di quella genetica).